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L’intricato senso della parola “naturale”

 

Una parola abusata, o meglio usata a casaccio e col significato che fa più comodo.Ma che significa naturale?

Significa istintivo, animalesco. Oppure significa logico, semplice, scorrevole. Oppure significa privo di artificialità.

Insomma significa ( o dovrebbe significare) una caratteristica nativa, che nasce spontaneamente e resta com’è, senza interventi invasivi, senza interferenze, ma anche reale, vero, e quindi, giusto.

Non si può, però, confondere i due termini, naturale e giusto.

Per tanti motivi. Perché la natura, seppur perfetta nei suoi cicli, pone all’uomo tanti limiti, che è giusto tenere a bada, con gli artifici umani.

La natura va osservata e capita per poterla gestire, per poterla in qualche modo controllare e per non esserne inghiottiti. Non tutto quello che è naturale, è bene assoluto, per quanto riguarda la vita sulla Terra. Ma allora, perché all’aggettivo naturale viene affibbiata questa idea di sano, giusto e pulito?

Gli istinti sono tutti giusti?

Gli alimenti che troviamo in natura sono tutti sani?

Io vedo una gran confusione su questo senso della parola naturale: troppo spesso viene appiccicata anche a consuetudini che di naturale, istintivo e nativo non hanno nulla.

Diventa naturale qualsiasi cosa, se ti abitui all’idea. Diventa naturale un maltrattamento, un sopruso, un tradimento. Anche una legge ingiusta o obsoleta, è ritenuta naturale.

E diventa naturale (col senso di ovvio) anche andare contro la legge, aggirarla o trovare delle scappatoie, per sopravvivere. Quindi, cos’è, e quando è giusta, questa naturalità?

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Il termine io lo uso spessissimo e sulla naturalità, ho anche basato un po’ l’idea del mio blog.

Per una vita genitoriale più naturale, per gestire l’educazione e le varie tappe dei miei figli in maniera più naturale. Per porsi delle questioni su quanto è giusto stravolgere per partito preso la nostra natura “animalesca”a vantaggio di pratiche, usi, costumi, stili educativi che spesso ci spersonalizzano e, più che esseri viventi, ci fanno diventare solo esseri ubbidienti e consumanti.

I campi di applicazione della parola naturale sono così vari, che farne un’analisi dettagliata diventa insostenibile. Politica, diritti, alimentazione, cure mediche, prodotti cosmetici, giocattoli…Tutto può essere definito naturale, ma in contrapposizione a cosa, esattamente?

Ogni volta che definiamo qualcosa “naturale”, stiamo veramente parlando di un qualcosa che è strettamente legato alla natura e non alla creazione, ingegno, sotterfugio, marketing spinto….dell’essere umano che crea artifici pericolosi per sè e per gli altri umani?

Una naturalità davvero sostenibile è quella che ci faccia progredire, vivere meglio, con una salute migliore e tutelata. Che ci renda facile intessere  rapporti interpersonali, che ci renda possibile risparmiare ma anche acquistare e produrre beni utili a noi, i nostri figli, i nostri genitori, i nostri posteri.

Ciò che  va sostenuto per la sua naturalità, sono le pratiche, i giochi, le iniziative, i progetti, che tengono conto di quello che siamo, che non ci allontanino troppo dalle persone, dai luoghi della natura, dai valori di libertà, libertà di scelta, libertà di vivere secondo i nostri gusti  senza invadere libertà altrui. Che tengano conto delle esigenze reali di adulti e bambini, e non solo delle esigenze di apparenza o di consumo, che pur essendo una parte importante della nostra vita, non possono essere le nostre uniche preoccupazioni.

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Quando sento stravolgere questo senso di sostenibilità, mi sento mancare, la Natura è qualcosa di prezioso con cui dovremmo convivere e con cui bisognerebbe cercare continuamente nuovi equilibri; anche perdendoci dietro tempo, risorse ed energie.

Dovremmo averne grandissima cura, e invece spesso ci si ritrova a nominarla e a renderla partecipe delle nostre vite, unicamente quando qualcuno vuole avere più ragione di un’altro, e appiccicando a caso la parola naturale, rende la sua idea o la sua convinzione, più appetibile e legittima, e falsamente etica.

Tutto ciò che nuoce alla natura stessa, e quindi anche ciò che nuoce all’uomo, non è naturale.

Naturale, è ciò che possiamo portare avanti senza fare danni a casaccio, e che ci renda  liberi. E che ci permetta di riuscire a godere di  questa libertà anche in un futuro molto lontano.

 

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