Mi capita spesso di notare che ci sono molti modi di fare e di pensare che a un certo punto della storia dell’umanità, vengono detti “di moda”.
Diventa di moda essere vegetariano, essere cattolico ma non praticante, amare gli States, amare l’Africa, amare la vacanza in un villaggio all-inclusive, amare gli animali, convivere invece di sposarsi, fare figli fuori dal matrimonio, fare figli a 41 anni, fare figli a 19 anni, seguire la paleodieta, farsi il tatuaggio ecc ecc… potrei andare avanti per molto.
Quando qualcuno manifesta un suo interesse o compie una certa azione, si sente una vocina stridula…ah sì, adesso va di moda. Ma è davvero così? A me pare di no…
A me pare il contrario! Quando in molti si rendono partecipi a un filone di pensiero, si crea la moda. C’è una riscoperta di un gusto, un valore, un’attività o una pratica che nel periodo precedente non erano stati tenuti in conto (per i più svariati motivi) e poi c’è la riscoperta. Dopo che tanti hanno dato valore a quella riscoperta, si crea forse una certa tendenza, e chi è solito accodarsi alle tendenze, probabilmente si accoderà o ci farà un pensierino.
Sono cose che mi colpiscono: ovviamente dall’impronta che sto dando al mio blog si capisce che leggo e mi informo su pratiche poco diffuse (negli anni scorsi) e che in tanti stanno rivalutando e mettendo in pratica.
Non sono mode. Sono modi di fare, ed è un processo logico, quello che prevede che nel corso degli anni i modi di fare cambino, subiscano evoluzioni e adattamenti a quelle che sono le condizioni sociali, economiche e culturali della gente. Secondo me è necessario e anche fisiologico: le persone, le mamme, le ragazze, non possono restare sempre uguali alle loro madri, nonne, bisnonne. Per cui, non riesco a capire come ci si possa aspettare che le donne di oggi siano come quelle degli anni 80, o come si possa pensare di poter continuare a fare ogni cosa come “è sempre stata fatta”.
Parallelamente, noto anche che c’è una tendenza a voler essere a tutti i costi “diversi dalla massa”. Che è tutto un altro discorso.
Ecco questo è molto triste, perché decidere a priori di distanziarsi dalle pratiche più diffuse, pur di poter dire : io sono diverso, è una scelta poco pensata e poco sensata. Questa sì, probabilmente è una moda e probabilmente non ha dietro nessuna riscoperta, nessun gusto, nessuna voglia di migliorare il proprio stile di vita e di seguire le proprie inclinazioni. Quindi sì, pensare fuori dal coro è una moda, pensare, invece, è sempre stato un privilegio umano, dalla notte dei tempi. E auguro a tutti di continuare a pensare sempre, continuamente e fruttuosamente a quello che fanno. Ovunque, sia dentro che fuori dai soliti spazi.
Sottoscrivo in pieno!
La differenza come sempre la fa il movente. Seguo le mode o vado controcorrente perché fa bene a me o per essere approvato dal mio contesto sociale?
Certo, ed è anche una tendenza generale alla mancanza di spirito critico. Spesso, è più comodo appoggiarsi o seguire lo spirito critico di altri…C’è poca abitudine all’autonomia di pensiero, purtroppo!