
Nomi e scelte.
Non mi piacciono, in generale, gli incolonnamenti in categorie, soprattutto quando si parla di genitori. E’ divertente, e anche abbastanza facile categorizzare e deridere i vari stili genitoriali e di comportamento, e di solito non lo faccio perché credo che sia una cosa riduttiva e poco utile, se non per farsi due risate. Ma dopo aver sentito che la Canalis ha dato un nome molto particolare a sua figlia ( non leggo questo genere di notizie, ma te le fanno spuntare ovunque!)…ho deciso, lo farò pure io un post sulle categorie di nominatori di figli.
Tu, che nominatore sei?
Lo storico-epico
Il genitore che vuole riportare in voga nomi ormai desueti perché troppo antichi, per stufo o per personaggi troppo particolari ad essi associati.
Tutti i nomi che troviamo nei libri di storia e probabilmente in molti musei.
Romolo, Achille, Dedalo e Icaro, Ulisse, Cleopatra, ce ne sono tanti, nomi di mitologia greca o romana, o di storia dell’Italia e dell’Europa…Cristoforo, per esempio, non è un nome qualsiasi. E neanche Aristotele. E neanche Atena o Penelope. Isacco o Giacobbe…sono tutti bei nomi, ma senza dubbio, da un certo gusto evocativo rivolto al (tra)passato.
Il classico a tutti i costi
Per forza nome classico. Non troppo particolare nè straniero, non suoni troppo complicati. Non troppo antico nè troppo moderno. Classico, e basta. Maria Roberto e i 4 evangelisti. Tutto è il resto è azzardo senza senso. Tutti gli altri fanno del male ai loro figli. I nomi classici sono stupendi, peccato che siano pochi, se uno fa 4 figli è già in difficoltà.
L’esotico
Può essere come vuole, l’importante è che suoni strano. Che metta in difficoltà chi dovrà scriverlo o comprenderlo. Per il resto va bene tutto. Il top dell’esotico è il nome Rosario per una bambina. Diffuso dove, in America Latina? Sicuramente bello ma, per me, metterlo altrove, è proprio l’emblema del genitore che gode nel dire: lo chiamo come cazzo mi pare.
Il ricercato
Il genitore che sceglie un nome molto particolare, spesso con un significato nascosto profondo e misticheggiante. Oppure con una significato legato a qualche sua passione. Non mi viene in mente nessun esempio scrivibile. Forse una volta ho letto di una certa Persefone che si chiamava così perché sua madre amava la danza classica e la mitologica Persefone ne era in qualche modo legata. In questo caso sfiora anche l’epico-nostalgico, ma insomma il succo è questo: non metto mica un nome così alla leggera, tanto per urlare al parchetto. Metto un nome con un senso.
Il modaiolo
Assolutamente nome contemporaneo. Banditi i nomi dello scorso decennio, figuriamoci un nome storico. Nomi biblici? E mica siamo sul set dei 10 comandamenti? Qui siamo nel tremila, i nomi devono essere al passo coi tempi. I nomi che mi ispirano modaiolità sono quelli tipo Aaron e Swuami. I nostri nonni non avrebbero neanche saputo leggerli, quindi sono moderni il giusto. Anche su questa scia possono trovarsi gran bei nomi, anche italiani, tipo Iurih, ma peccato che a volte i nonni vivano abbastanza per poterli chiamare o per dover compilare un loro modulino per la scuola. Cioè va bene tutto, ma il gusto di mettere altri in difficoltà, no. L’importante è fare un bel cartellino chiaro in modo che possano ricordarsi lo spelling, almeno i familiari.
Il melodico
L’importante è il suono. E l’accoppiata col cognome. Non importa se chiamo mia figlia Minima o Mela. Suona bene col cognome. A parte gli scherzi, io forse sono un po’ di questa categoria, il suono conta molto per me, visto che poi dovrà echeggiare per anni e anni nella nostra vita…Scegliere un bel suono per me è un’ottima scelta.
Il composto
I genitori compostanti per me sono quelli che hanno sempre avuto il nome del cuore e non riescono a rinunciarvi: allora ben venga, aggiungere il nome in più, che sia un ricordo o una fissa o un legame o quant’altro. Mi sarebbe piaciuto un nome composto per i miei figli, ma non trovavamo accordi su un nome, figuriamoci su due! Però ha il suo fascino, e di certo, in caso di omonimie, è molto più carino avere un secondo nome che essere chiamato nome+cognome, o peggio ancora solo col cognome.
L’estroso
L’estroso è quello che gode della mia ammirazione: abbina le tipologie precedenti creando nomi unici e particolari. Oppure, sceglie nomi che non sono comunemente usati come nomi, riuscendo comunque ad ottenere un buon risultato e una sensazione piacevole a chi ascolta. Un grande esempio: Africa. Una coppia di miei conoscenti ha scelto questo nome e io ne sono rimasta affascinata. Coraggio quanto basta, voglia di dare un senso, melodicità, esoticità. Certo non è un nome classico, ma avrebbe potuto esserlo.
Il rinominatore
Rinomina i figli coi nomi dei propri genitori. Per alcuni non è una scelta:si fa così e basta, per altri una scelta un poco obbligata. Per altri (come nel mio caso) è un colpo di fortuna, perché si ha un nome che piace e che accorda due genitori sprovvisti di un nome preferito. Secondo me molto adatto anche agli indecisi, o a chi ha paura di sbagliare. Però attenzione, andiamoci piano, perché se il modaiolo a tutti i costi rischia di cadere nel ridicolo, certi nomi di nonni e bisnonni, pure non scherzano. Ci vuole un po’ di coscienza.
Tu come hai scelto il nome, o come lo sceglieresti? Io in definitiva mi pongo tra un melodico e un nostalgico, di certo mi sento poco modaiola e non mi piacciono i nomi che contengano le lettere straniere. Ma ammiro molto chi sceglie un nome molto particolare, senza sfiorare quell’alone di difficoltà nella scrittura o nella pronuncia che, secondo me, non è bene trasmettere come eredità ai nostri pargoletti. Dover ripetere il proprio nome per incomprensibilità per me no, non è un bel fare. Sempre per quel discorso, che il figlio sì, è nostro, ma ancora prima di chiamarlo per nome per la prima volta, dobbiamo ricordarci di rispettarlo.
Bellissimo questo post! Noi siamo in fase di scelta per il secondogenito… per il primo ho deciso (perchè, diciamo la verità, alla fine decidono sempre le mamme!) un nome biblico che non risultasse troppo antico, che non mi ricordasse persone che non sopporto, non troppo lungo, che non appartenga già ad altri parenti/avi e che suonasse bene con il cognome (per non fare uno sciogli-lingua). Il risultato è stato Samuele. Ora, trovarne un altro con le stesse caratteristiche è più difficile… vedremo cosa mi verrà in mente stavolta! Elisabetta
Bel nome! Sai che a me piace tantissimo il femminile Samuela? Facci sapere poi cosa scegli e buona attesa!:)