Pedagogia

La gelosia nel bambino, secondo Gonzales

 

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Gonzales è un pediatra spagnolo che ha scritto alcuni libri sull’infanzia; è un sostenitore dell’alto contatto e dell’allattamento al seno. Ho letto alcuni suoi libri e  ho molta stima di lui.

Il suo punto di vista mi ha affascinata tantissimo e non faccio altro che consigliare i suoi libri. Oggi mi piacerebbe indicarvi il suo punto di vista sulla gelosia del bambino, quel sentimento così temuto e consapevolmente atteso che sboccia in particolare quando arriva un bebè in casa. In soldoni, secondo Gonzales i bambini non vanno trattati tanto diversamente dagli adulti, per quanto riguarda il rispetto.

Il bambino si merita lo stesso rispetto di un adulto: che non gli si dicano bugie, che non lo si prenda in giro, che non si deridano le sue difficoltà. In effetti, non si sa perchè, troviamo tutti molto facile fare una di queste tre cose se siamo di fronte a un bambino, e lo troviamo molto più rischioso, o poco etico, farlo con gli adulti. Vi siete mai chiesti perchè? Io sì, e non è che sappia rispondere. Probabilmente perchè lo hanno fatto con noi da piccoli, lo abbiamo sempre visto fare ed è diventato la norma, lo facciamo anche noi pensando di essere divertenti o di mostrarci bambineschi e quindi al pari del piccolo che abbiamo di fronte. Ma i bambini prendono molto sul serio quello che fanno, quello che ascoltano, soprattutto quando hanno meno di 5 anni e non hanno ancora sviluppato il senso dell’ironia e dello scherzo.

Pertanto, di fronte all’arrivo di un nuovo nato in casa, ma anche di bambini ospiti o di altri bambini della famiglia che vede poco o con cui non ha confidenza, il bambino va, come al solito, accompagnato nela sua scoperta e rispettato nelle sue perplessità. Possibilmente tutelato da racconti buffi, falsi e grotteschi. La gelosia non va repressa o evitata, i bambini devono capire che il nuovo nato non toglierà loro le attenzioni , dobbiamo aiutare i bimbi a incanalare questo loro istinto in senso positivo, chiedendogli aiuto in piccole faccende dometische e lodandolo spesso.

Il bambino deve sapere che non ha bisogno di mostrarsi geloso per ottenere la nostra attenzione, ma deve anche sapere che continuiamo a volergli bene anche quando si mostra geloso

Mi colpisce sempre questo autore, perchè ritorna sempre agli istinti, alla vita naturale, al selvaggio. Non cerca mai di appiopparci un metodo o una tecnica: tende piuttosto a farci riflettere sul perchè delle cose, mettendoci di fronte il punto di vista del bambino. La gelosia è innata, tra fratelli come tra rivali sessuali, per un discorso di sopravvivenza, di cibo, di cura primaria. Fa parte di noi e della nostra storia. Spesso invee si finisce con l’additare il bambino come portatore di comportamenti banali e immaturi.

Non dovremmo cedere alla facile tentazione di raccontargli una bugia o di tenergli nascosto quello che facciamo col piccolo, per tenere lontana la sua gelosia. Come per gli altri aspetti complicati dei bambini, difficili da gestire, non aggiriamo l’ostacolo: affrontiamolo di petto, accogliamo le sue difficoltà, facciamogli sentire che ha il diritto a vivere le sue emozioni, e che è amato, sempre e comunque.

 

 

 

Questo post partecipa al blogstorming sul tema: gelosia

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